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o Clinica Neurochirurgica dell'Università di Firenze
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Home Chi Siamo Idrocefalo Normoteso Diagnosi Trattamento FAQ Trattamento chirurgico dell’Idrocefalo Normoteso La derivazione Ventricolo-Peritoneale La Derivazione Ventricolo-Peritoneale (DVP) rappresenta oggigiorno il trattamento di scelta dell’Idrocefalo Normoteso. Tale procedura mira a drenare il liquor presunto in eccesso, da ostacolato deflusso e ridotto riassorbimento, in
direzione di una cavità sierosa, in questo caso il peritoneo, dalla quale
potrà successivamente essere riassorbito.
L’uso delle derivazioni o Shunt liquorali ha reso l’idrocefalo una delle patologie neurologiche suscettibile di trattamento chirurgico e quindi reversibile e permette di ottenere eccellenti risultati quando segue un’accurata selezione dei pazienti.
Tutti i sistemi di derivazione sono
forniti di una valvola che consente il flusso del liquor in una sola
direzione (dal ventricolo alla periferia), la cui apertura avviene solo ad un
determinato valore di pressione liquorale. In relazione alla pressione di
apertura della valvola si distinguono quindi sistemi di derivazione a bassa,
media ed alta pressione (5, 10 e 15 mmHg). Già da diversi anni preso il
nostro centro vengono inoltre impiantate le Valvole
Programmabili, ossia valvole con resistenza variabile che dall’esterno
senza alcun trattamento chirurgico possono essere regolate in base alle
necessità del paziente al fine di ottenere il risultato ottimale ed evitare
eventuali iper o ipodrenaggi.
Quando il paziente portatore di una derivazione ventricolo-peritoneale è in posizione ortostatica, si può verificare l’effetto sifone, ovvero un iperdrenaggio liquorale verso l’addome sotto l’effetto della gravità. L’iperdrenaggio può causare quindi sintomi di bassa pressione (cefalea a bassa pressione) e favorire lo sviluppo di ematomi sottodurali. Per limitare l’effetto sifone sono stati sviluppati sistemi antisifone dotati di una membrana mobile che si muove a restringere il sistema in risposta allo sviluppo di una pressione negativa nel sistema di shunt.
Presso il nostro centro dopo aver
posto diagnosi di idrocefalo normoteso, al paziente viene prospettato il
trattamento chirurgico.
Con il paziente in posizione
supina e la testa ruotata verso sinistra, si pratica un foro di trapano in
regione frontale anteriore destra che permette il semplice inserimento del
catetere ventricolare nel corno frontale del ventricolo laterale. La regione
cerebrale attraversata dal catetere non è funzionale ed è generalmente libera
da vasi sanguigni importanti.
Il catetere ventricolare viene
successivamente collegato mediante l’interposizione del sistema valvolare el
drenaggio peritoneale che, mediante tunnellizzazione sottocutanea, viene
condotto in loggia sovraepatica.
Nei giorni successivi al trattamento chirurgico il paziente viene sottoposto a profilassi antibiotica.
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